Negli ultimi giorni ha fatto il giro del mondo la notizia di un uomo condannato a 5 anni di carcere negli Stati Uniti per aver messo in piedi uno schema Ponzi in ambito criptovalute da circa 9,4 milioni di dollari. Al centro del caso c’era una società che prometteva rendimenti giornalieri “garantiti” tra l’1% e il 2%. Migliaia di persone ci sono cadute.
Uso questo caso reale come spunto per un messaggio molto semplice: quando qualcuno ti promette rendimenti fissi, regolari e garantiti sulle crypto, nella stragrande maggioranza dei casi non sei davanti a un investimento, ma davanti a una truffa ben confezionata.
Il caso Wolf Capital: 1–2% al giorno, 547% l’anno
Nel caso finito in tribunale, la società di investimento in criptovalute raccoglieva denaro da investitori promettendo :
- rendimenti giornalieri tra l’1% e il 2%
- un rendimento annuo teorico di oltre il 500%
- un “trader esperto” alla guida delle operazioni, capace di gestire il rischio
- piani di investimento presentati come professionali e strutturati
In realtà, secondo quanto accertato dal Dipartimento di Giustizia statunitense, i soldi degli ultimi investitori venivano usati per pagare i “rendimenti” promessi ai primi, mentre il resto veniva drenato per spese personali e per sostenere i complici.
È esattamente il meccanismo classico del Ponzi, travestito da finanza moderna e “crypto”.
Perché i rendimenti fissi nelle crypto sono un campanello d’allarme
Le criptovalute sono per definizione estremamente volatili. Il loro valore può salire o scendere di decine di punti percentuali in poche ore. Pensare di poter garantire rendimenti fissi e costanti, ogni giorno o ogni mese, è semplicemente incompatibile con la natura di questi strumenti.
Quando leggi frasi come:
- “1% al giorno garantito, senza rischio”
- “2% giornaliero assicurato con capitali protetti”
- “fino al 500% annuo stabile, a prescindere dal mercato”
dovresti automaticamente accendere tutti gli allarmi. Nessun gestore serio può promettere un rendimento preciso e costante sulle crypto, perché nessuno controlla il mercato.
Come funziona lo schema Ponzi in versione crypto
Lo schema è sempre simile, ma con piccole variazioni estetiche:
- si crea un sito “professionale” che parla di trading algoritmico, intelligenza artificiale, DeFi e rendimenti passivi
- si promettono rendimenti giornalieri o mensili fissi, molto superiori a qualsiasi investimento tradizionale
- i primi investitori ricevono effettivamente i rendimenti promessi (per un po’), ma questi soldi provengono dai nuovi investitori, non dai mercati
- si usano testimonial, chat Telegram, video motivazionali, gruppi chiusi e una forte pressione psicologica per far reinvestire continuamente gli utili e portare “nuovi amici” nel sistema
- quando i prelievi iniziano a superare i nuovi ingressi, il sistema crolla: i pagamenti si bloccano, il sito sparisce, l’assistenza non risponde più
La tecnologia blockchain non è il problema in sé: il problema è l’uso che ne fanno i truffatori per rendere più difficile individuare e recuperare i fondi, e per costruire una narrativa “tecnica” che impressioni le vittime.
Sette domande da farti prima di fidarti di un “investimento” crypto
Se qualcuno ti propone un investimento in criptovalute con rendimenti fissi, prova a porti queste domande in modo freddo e razionale:
- È realistico? Un 1–2% al giorno, tutti i giorni, equivale a rendimenti annui mostruosi. Come potrebbero essere sostenibili a lungo?
- Chi controlla i soldi? I fondi sono su un conto o su un wallet intestato a te, o devi mandarli a una società sconosciuta di cui non hai documenti chiari?
- Esiste un soggetto regolamentato? La società è vigilata da qualche autorità (Consob, SEC, FCA) o opera completamente fuori da ogni controllo?
- Posso prelevare quando voglio? Ci sono vincoli assurdi, penali di uscita sproporzionate o limiti che di fatto impediscono di rientrare in possesso del capitale?
- Chi ci mette la faccia? Ci sono nomi, cognomi, sedi verificabili, o solo avatar, nickname e società offshore difficili da verificare?
- Da dove deriverebbe il rendimento? Trading algoritmico? Arbitraggio? Lending? DeFi? Se la spiegazione è vaga o fumosa, c’è un problema.
- Cosa succede se smetto di portare nuovi investitori? Se tutto il modello si regge sul “porta un amico e guadagni”, è un altro segnale tipico degli schemi Ponzi.
Se a una o più di queste domande la risposta è poco chiara, evasiva o non verificabile, il consiglio è sempre lo stesso: fermarsi prima di inviare un solo euro.
Cosa fare se hai già investito in un progetto a rendimenti fissi
Se ti rendi conto solo dopo che il “rendimento fisso garantito” era probabilmente una truffa, non è il caso di farti schiacciare dal senso di colpa. Quello che puoi fare, però, è iniziare subito a muoverti in modo ordinato:
- salva tutte le email, le chat (WhatsApp, Telegram, social), le schermate del sito e delle dashboard interne
- scarica gli estratti conto bancari e le conferme di bonifici o pagamenti con carta verso la società o il wallet coinvolto
- annota su un documento le date principali: quando hai iniziato, quanto hai versato, quali promesse ti sono state fatte, quando sono iniziati i problemi di prelievo
- se possibile, individua gli indirizzi crypto a cui sono stati inviati i fondi e i relativi link sugli explorer pubblici (per esempio Etherscan o similari)
- presenta denuncia alle Autorità (Polizia Postale o Guardia di Finanza), portando con te un dossier il più completo possibile
In molti casi è utile anche valutare una certificazione forense delle prove digitali, per fissare nel tempo il contenuto di siti, profili, chat e transazioni. Questo rende più difficile per i truffatori cancellare le tracce e più semplice per l’Autorità giudiziaria lavorare su materiale tecnicamente solido.
Come posso esserti utile con TruffeCripto.it
Se ti trovi in una situazione simile, in cui hai affidato soldi a un “progetto” che prometteva rendimenti fissi sulle crypto e ora temi che si tratti di una truffa, posso aiutarti a:
- ricostruire in modo tecnico i passaggi fondamentali della vicenda
- analizzare gli indirizzi blockchain coinvolti, quando possibile
- organizzare le prove digitali in un dossier utilizzabile in sede di denuncia
- valutare la possibilità di certificare con valore legale alcune evidenze chiave
Puoi contattarmi tramite il sito https://www.truffecripto.it/ oppure scrivendo direttamente a info@informaticainazienda.it, spiegando in poche righe cosa è accaduto e quali importi sono in gioco.
Non esistono rendimenti certi senza rischio
Ogni volta che qualcuno ti promette guadagni costanti, automatici e garantiti nel mondo delle criptovalute, è il momento di fare un passo indietro e non un passo avanti.
I mercati crypto possono offrire opportunità, ma non esistono rendimenti certi senza rischio, e chi ti racconta il contrario sta manipolando proprio la tua speranza di “recuperare” o “fare il colpo della vita”.
Informarsi, dubitare delle promesse troppo belle e chiedere un parere tecnico prima di inviare denaro sono tre strumenti semplici che possono risparmiarti anni di problemi. E se ti accorgi di essere stato ingannato, non chiuderti: raccogli le prove, denuncia e fatti aiutare da professionisti che sappiano muoversi tra indagini digitali, blockchain e tutela legale.
Informatica in Azienda è diretta dal Dott. Emanuel Celano
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