Le truffe in criptovalute non sono solo un problema tecnico o informatico: sono soprattutto un problema giuridico. Capire come la legge italiana, europea e internazionale guarda alle crypto è fondamentale per sapere se, come e quando puoi sperare di recuperare almeno una parte di quanto hai perso.
In questa pagina raccogliamo i principali orientamenti giurisprudenziali, i percorsi legali possibili in ambito nazionale e internazionale, e le risposte alle domande più frequenti di chi è stato truffato con Bitcoin, altcoin, token DeFi, NFT o piattaforme di trading “miracolose”.
Questa guida si basa su sentenze reali, normative vigenti e prassi consolidate. Non contiene promesse irrealistiche, ma informazioni concrete su diritti, doveri e possibilità effettive di tutela, sia in Italia che all’estero.
Prima di entrare nei dettagli giuridici, ecco una panoramica chiara e immediata dei percorsi disponibili quando sei vittima di una truffa crypto, con vantaggi, limiti e tempistiche realistiche.
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Screenshot, email, chat, transazioni. Non modificare nulla. Serve certificazione forense professionale.
Ogni ora conta: fondi possono sparire, prove cancellarsi, termini legali scadere
Senza certificazione forense delle prove (hash SHA-256, RFC 3161, chain of custody) e senza analisi OSINT professionale (domini, IP, wallet clustering, correlazioni), la denuncia rischia di essere considerata generica e priva di elementi probatori concreti. La Procura difficilmente può agire efficacemente senza dati tecnici verificabili e tracciabili.
Combinazione strategica: Percorso 2 + Percorso 3 attivati in parallelo
✅ Risultato finale: Recuperi fondi (via civile) + Criminale in carcere (via penale) = Giustizia completa su tutti i fronti
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La prima domanda è sempre la stessa: le criptovalute cosa sono, giuridicamente? Soldi? Strumenti finanziari? Gettoni digitali? La risposta – ad oggi – è: dipende da come vengono usate e da come vengono offerte.
Questa “natura poliedrica” è importante perché significa che, in caso di truffa, non si applicano sempre le stesse regole. Il modo in cui la piattaforma, il consulente o il progetto DeFi si sono presentati può cambiare radicalmente il quadro normativo e, di conseguenza, i tuoi diritti come vittima.
Una delle pronunce più citate della Corte di Cassazione ha affermato che la valuta virtuale, quando viene offerta come occasione di guadagno al pubblico, va considerata un vero e proprio strumento di investimento.
Questo orientamento giurisprudenziale è cruciale perché:
Un altro filone importante riguarda il sequestro delle criptovalute. Una recente sentenza della Cassazione ha chiarito che, in ambito fiscale, le crypto non possono essere sequestrate “per equivalente” come qualsiasi altro bene, proprio perché non hanno ancora un pieno riconoscimento come valuta legale e la loro natura patrimoniale è peculiare.
Per la vittima la domanda vera è: esiste ancora qualcosa da sequestrare? E qui entra in gioco il nostro lavoro tecnico-forense di tracciamento, che permette di capire se le somme sono ancora su exchange centralizzati, se sono state riciclate in DeFi mixer o se risultano già disperse in decine di micro-transazioni.
La giurisprudenza recente si è occupata anche di:
Sono pronunce che, pur non riguardando sempre direttamente le vittime di truffe crypto retail, mostrano come i giudici inizino a trattare le criptovalute con crescente severità quando vengono usate per schemi illeciti strutturati.
Un errore comune è pensare che “fare denuncia” o “prendere un avvocato” siano atti sufficienti di per sé. In realtà, in ambito crypto, la denuncia efficace è solo l’ultima tappa di un percorso strutturato in più fasi, dove la qualità delle prove tecniche forensi determina il successo dell’intera azione legale.
Questa è la fase CRITICA. Senza prove forensicamente robuste e analisi OSINT professionale, anche il miglior avvocato ha le mani legate. È il fondamento di tutto il procedimento.
Le indagini OSINT sono fondamentali per ricostruire identità, infrastruttura e collegamenti dei truffatori. Senza OSINT, l’avvocato non ha elementi concreti per le richieste alla Procura.
Il reato di truffa è, di regola, procedibile a querela di parte: significa che sei tu, come vittima, che devi attivare il procedimento penale presentando denuncia entro un certo tempo dalla scoperta del fatto (di norma 3 mesi, salvo ipotesi più gravi).
Una denuncia ben strutturata deve contenere:
Studio legale estero con azioni dirette nei paesi dei truffatori. Commissioni molto alte per atti internazionali, rogatorie complesse, presenza fisica necessaria in alcuni casi.
Efficace ma da valutare attentamente in base a importo coinvolto e probabilità successo.
Avvocato italiano esperto in reati informatici e truffe finanziarie. Segue procedimento in Italia, presenta integrazioni, richiede sequestri wallet, coordina con Procura. Nessuna necessità presenza fisica tribunale o spostamenti estero.
Controllo reale sul procedimento con costi sostenibili e gestione territoriale.
Senza avvocato: zero controllo su tempi, priorità fascicolo, archiviazioni. Con avvocato: parte offesa rappresentata con poteri che privato non ha.
Cittadino: semplici memorie ignorabili. Avvocato: atti ufficiali obbligatori nel fascicolo (dati domini, analisi wallet, OSINT, richieste rogatorie MLAT).
Art. 408 c.p.p. anti-archiviazione, sequestro urgente wallet, richieste intermediari esteri, accesso fascicolo.
Senza legale: fascicolo fermo 6-12 mesi. Con avvocato: seguito, solleciti codificati, verifica atti d’indagine. Differenza tra avanzamento e archiviazione.
Recovery scam, nuove pressioni, richieste “sblocchi”: legale notifica formalmente come aggravanti, rafforzando fascicolo.
Noi: analisi tecnica (domini, IP, OSINT, wallet, crypto, collegamenti). Avvocato: trasformazione in atti giuridici conformi per Procura. Lavoro combinato essenziale.
Dopo la denuncia con assistenza legale, eventuali sequestri di wallet o di fondi presso exchange e broker dipendono da:
Se il procedimento penale va avanti, la vittima può costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento dei danni all’interno del processo penale. In alcuni casi, o se il penale rallenta troppo, è valutabile anche una azione civile autonoma per responsabilità contrattuale ed extracontrattuale contro i soggetti individuati.
Vantaggi della costituzione di parte civile:
| Aspetto | Azione Penale | Azione Civile |
|---|---|---|
| Obiettivo principale | Accertare il reato e punire i responsabili (reclusione, pene accessorie, confisca) | Ottenere il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale |
| Chi la attiva | Pubblico Ministero (su querela della vittima per il reato di truffa) | La vittima direttamente contro i responsabili |
| Tempistiche | Generalmente più lunghe (anni) | Variabili, ma potenzialmente più rapide |
| Sequestri e recupero | Possibilità di sequestro diretto delle somme ancora rintracciabili | Sequestri conservativi su patrimonio del debitore |
| Soggetti coinvolgibili | Autori del reato (persone fisiche) | Autori della truffa + intermediari + facilitatori |
| Onere della prova | “Oltre ogni ragionevole dubbio” (standard elevato) | “Più probabile che non” (standard inferiore) |
Un aspetto spesso trascurato è capire quando possono essere chiamati in causa anche soggetti diversi dal truffatore “visibile” (es. il finto broker o la “consulente” conosciuta online).
Possibili profili di responsabilità:
Possibili profili di responsabilità:
Il regolamento europeo MiCA (Markets in Crypto-Assets) introduce un quadro molto più chiaro per i Crypto-Asset Service Providers (CASP), imponendo regole stringenti su:
Il nuovo regolamento aiuterà nel tempo a definire meglio responsabilità e tutele per gli investitori, ma non elimina automaticamente i rischi di truffa. Anzi: i truffatori tenderanno a spostarsi verso:
Particolare attenzione va prestata a chi si presenta come intermediario finanziario o consulente d’investimento senza avere le autorizzazioni previste (es. iscrizione OCF per consulenti, autorizzazione CONSOB per intermediari).
In questi casi si configura una offerta abusiva di servizi di investimento, che può essere segnalata a CONSOB e che rafforza le ragioni della vittima in sede civile e penale.
Una denuncia presentata in Italia, per quanto ben fatta e tecnicamente solida, non ha alcun effetto diretto su un provider californiano, su un registrar delle Seychelles o su un exchange di Hong Kong. Quella denuncia è necessaria e fondamentale, ma è solo il primo passo di un percorso che, per essere efficace all’estero, richiede ulteriori azioni specifiche.
“We will comply with a valid and binding order from a court of competent jurisdiction. For us, this includes orders from U.S. Federal Courts, California State Courts, or international courts evaluated on a case-by-case basis under applicable treaties and principles of international comity.”
| Giurisdizione | Cooperazione | Tempi medi | Note operative |
|---|---|---|---|
| Italia / Unione Europea | Elevata (procedure semplificate UE, Europol) | 3-12 mesi per rogatorie intra-UE | Costi relativamente contenuti, gestione territoriale |
| Stati Uniti | Buona (MLAT, canali FBI-Polizia Postale) | 6-24 mesi per rogatorie formali | Azioni legali dirette richiedono investimento significativo |
| UK / Svizzera / Canada | Buona (accordi bilaterali) | 6-18 mesi | Investimento importante per azioni dirette |
| Hong Kong / Singapore | Media (dipende dal caso) | 12-36 mesi | Complessità elevata, costi molto alti |
| Seychelles / BVI / Panama | Bassa o nulla | Spesso inefficace | Raramente conveniente procedere |
Prima di attivare percorsi internazionali, va fatta un’analisi costi/benefici realistica:
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È la procedura legale attraverso la quale una sentenza o un ordine emesso in uno Stato viene riconosciuto e reso esecutivo in un altro Stato. Negli USA, per esempio, si usa il Uniform Interstate Depositions and Discovery Act (UIDDA) per le discovery requests tra Stati diversi.
Per una sentenza italiana, serve un avvocato locale che presenti la sentenza a un giudice californiano (se il provider è in California) e chieda il riconoscimento. Solo dopo quel riconoscimento, il provider è tenuto a obbedire.
Dopo l’entrata in vigore del GDPR, i dati WHOIS dei domini sono stati resi privati. Tuttavia, soggetti con interesse legittimo (autorità, avvocati, investigatori per conto di vittime) possono richiedere accesso a questi dati tramite RDRS.
Vantaggi:
Fasi del processo:
Tempistiche realistiche:
Fasi del processo:
Probabilità esito deposition:
Vantaggi:
Svantaggi:
Conseguenze per il criminale:
Sequenza operativa:
Vantaggi approccio ibrido:
Questo è l’approccio più efficace quando il danno è significativo e c’è disponibilità economica:
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| Aspetto | MLAT (Gratuita) | Causa Civile USA | Approccio Ibrido |
|---|---|---|---|
| Investimento | €0 | Significativo | Significativo |
| Tempi identificazione | 12-18 mesi | 2-4 mesi | 3 mesi (civile) + 12 mesi (penale) |
| Vittima viaggia USA | ❌ NO (resta in Italia) | 30% possibilità (70% video) | 30% possibilità (70% video) |
| Arresto criminale | ✅ SÌ (processo penale) | ❌ NO (solo civile) | ✅ SÌ (processo penale) |
| Recupero danni | Possibile via confisca penale | Via sentenza civile + pignoramento | ✅ Entrambe le vie |
| Controllo processo | Autorità decidono | Cliente controlla | Cliente controlla civile, autorità penale |
| Raccomandato per | Tutti i casi (sempre) | Danni elevati, urgenza | Danni molto elevati, massima efficacia |
Le risposte che arrivano dopo le diffide mostrano una realtà precisa: exchange, registrar, hosting e altri intermediari internazionali si muovono solo entro confini giuridici ben definiti. Comprendere cosa possono fare e cosa non faranno mai è essenziale per evitare aspettative irrealistiche.
Nella pratica, per procedere a blocchi o consegna di dati, molti provider pretendono:
“Thank you for contacting us. We take abuse reports seriously. However, we can only act upon a valid court order from a U.S. Federal Court, a California State Court, or through a properly domesticated foreign court order. We cannot comply with requests from private parties or foreign counsel without such legal process. Please have the appropriate law enforcement agency contact us directly.”
Un aspetto che emerge dall’analisi forense: in alcuni casi, dopo aver inviato una diffida formale a un provider, il sito truffaldino sparisce nel giro di ore, i domini vengono trasferiti, i dati cancellati.
Questo comportamento è un indizio di collusione:
“We respectfully request that [Provider] IMMEDIATELY preserve for 90 days (renewable) ALL data associated with server [IP], including: customer identification, billing information, server and access logs, hosted domains list, communications with the customer, technical logs, and any related accounts sharing payment details or IP addresses…” (questo per farti comprendere che senza una conoscenza tecnica dell’argomento non sarà mai efficace)
Dipende da dove sono finiti i fondi, da quanto tempo è passato e da quante prove tecniche abbiamo a disposizione. In alcuni casi è possibile bloccare o intercettare una parte delle somme (specialmente se ancora su exchange centralizzati regolamentati); in molti altri, l’obiettivo realistico diventa limitare i danni e far valere comunque i propri diritti in sede penale e civile. Non esistono garanzie di recupero totale, ma una strategia tecnico-legale ben strutturata aumenta significativamente le possibilità.
Assolutamente sì. Nelle truffe in criptovalute spesso il truffatore non è identificabile a priori, o usa identità false. La denuncia serve proprio ad attivare indagini tecniche e giuridiche che possono risalire a persone fisiche o giuridiche, anche all’estero, attraverso i movimenti finanziari, i dati KYC presso exchange, le rogatorie internazionali e l’analisi forense della blockchain. Molte truffe sono state smascherate proprio grazie a denunce che hanno innescato indagini più ampie.
Sì, ma con aspettative realistiche. Una denuncia italiana è necessaria e fondamentale, ma da sola non obbliga provider esteri a collaborare. Serve per attivare rogatorie internazionali, canali di cooperazione tra autorità (MLAT, Europol, FBI), e costruire un caso solido che possa essere presentato anche in altre giurisdizioni. Per azioni dirette all’estero (es. cause negli USA) servono avvocati locali e investimenti adeguati. L’analisi forense è comunque fondamentale per identificare i punti di vulnerabilità e massimizzare le possibilità di tutela.
Un’azione legale diretta negli USA (causa civile o richiesta di discovery) tramite avvocato locale richiede un investimento significativo, variabile a seconda della complessità del caso e dello Stato. A questo vanno aggiunti eventuali costi per domestication di sentenze italiane, traduzioni giurate, periti tecnici. Va sempre fatto un calcolo costi/benefici: se hai perso importi contenuti, un’azione USA potrebbe non essere sostenibile; se hai perso importi rilevanti e ci sono fondi tracciabili su exchange regolamentati, può valere la pena valutarla seriamente. Contattaci per valutazione personalizzata.
Sì, ha senso, anche se la risposta non è immediata. Una diffida tecnico-forense ben strutturata serve a:
Non aspettarti blocchi immediati, ma è un passo necessario del percorso investigativo.
In alcuni casi sì, soprattutto se emergono gravi carenze nei controlli antiriciclaggio, nella gestione delle operazioni sospette o nella verifica KYC. Va però valutato con estrema attenzione, caso per caso, se ci sono i presupposti per una responsabilità civile o contrattuale. Non sempre la banca o l’exchange hanno responsabilità diretta, ma quando si dimostrano negligenze sistemiche nella prevenzione della frode, possono essere inclusi nella strategia legale.
La disciplina fiscale delle criptovalute è in continua evoluzione e va valutata insieme a un commercialista esperto. In linea di principio, se una somma è stata effettivamente persa per truffa, non si è in presenza di un guadagno imponibile, ma è essenziale documentare accuratamente l’accaduto (denuncia, perizia, documentazione forense) per evitare contestazioni future da parte dell’Agenzia delle Entrate. In alcuni casi, la perdita può essere fiscalmente rilevante e compensabile con eventuali plusvalenze.
In alcuni casi è possibile e fortemente consigliato organizzare azioni coordinate o costituirsi parte civile congiuntamente, soprattutto quando si tratta di grandi schemi truffaldini che hanno coinvolto decine o centinaia di persone. Questo può avere un impatto maggiore sia sul piano probatorio (più testimonianze e prove convergenti), sia sul piano mediatico e giudiziario (maggiore pressione investigativa e attenzione delle autorità). Le class action in senso stretto non sono ancora pienamente operative in Italia come negli USA, ma forme di tutela collettiva sono possibili.
I tempi processuali in Italia sono notoriamente lunghi. Un procedimento penale per truffa può durare dai 3 ai 7+ anni, a seconda della complessità del caso, del numero di indagati, della necessità di rogatorie internazionali e del carico degli uffici giudiziari. L’azione civile può essere più rapida in alcuni casi, ma anche qui i tempi variano molto. La rapidità dell’azione iniziale (denuncia tempestiva, raccolta prove immediate) è cruciale per massimizzare le possibilità di successo, anche se i tempi processuali restano lunghi.
Assolutamente sì. Le truffe crypto sono spesso schemi che colpiscono decine o centinaia di persone. Una denuncia ben documentata può:
L’obiettivo non è vendere false speranze, ma costruire un percorso di tutela serio e professionale che massimizzi le tue possibilità di:
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